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Quali sono gli aspetti sui quali si basano i più giovani per scegliere tra un'azienda e un'altra o per decidere se accettare un'offerta di lavoro?
Recentemente è stato pubblicato l'Employer Brand Research, uno studio effettuato da Randstad per analizzare proprio questa tematica.
Quello che emerge è che il focus dei millenials e della generazione Z è sull'equilibrio tra vita privata e lavorativa: il cosiddetto work-life balance.
Questo cosa significa? Che i giovani, nella valutazione di una posizione lavorativa, prestano particolare attenzione al loro benessere fisico e mentale, prima ancora di pensare a retribuzione e benefit.
Ecco le loro priorità:
1. Work-life balance
2. Atmosfera piacevole
3. Retribuzione e benefit
Altro fattore importante è la Sostenibilità aziendale, soprattutto in campo ambientale, e la percezione dell'utilità sociale delle aziende.
Le altre tendenze che spiccano dalla ricerca condotta da Randstad sono:
- Minor interesse per un impiego stabile
- Lealtà in calo (il 64% dei boomer intervistati si dichiara fedele alla propria azienda, percentuale che scende al 25% per i Millenials ed addirittura al 15% per la Generazione Z).
Il minimo comune divisore di tutto ciò? L'Italia è agli ultimi posti in Europa per benessere lavorativo: solo il 30% dei lavoratori risulta essere soddisfatto della propria occupazione.
Anche il modo di percepire l'ambizione è cambiato, ora non si parla solo della carriera ma questa è fortemente influenzata dalla vita privata, ne è una prova il fatto che il 34% degli intervistati sostiene che sarebbe disposto a lasciare il proprio lavoro se questo influenzasse troppo la vita privata: l'azienda è a tutti gli effetti la prosecuzione ideale della propria vita privata, si cercano capi comprensivi e colleghi con i quali stringere legami di amicizia.
Insomma, per i giovani sembra che il lavoro non occupi un ruolo centrale nella propria vita. Il mondo del lavoro sta cambiando, così come gli ideali dei giovani d'oggi, le loro aspirazioni ed il loro modo di vedere il mondo.
