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Oggi affrontiamo una questione che potrebbe al tempo stesso incuriosire alcuni e far innervosire altri: “Per fare carriera ci vuole fortuna?”
Il professor Robert H. Frank, economista alla Cornell University, ha condotto uno studio ad hoc arrivando una risposta inaspettata: sì, la fortuna gioca un ruolo fondamentale!
Immaginate la scena: un pomeriggio tranquillo, un giocatore di tennis impegnato in una partita. All’improvviso, però, un infarto minaccia di interrompere tutto. Ma fortunatamente, un'ambulanza, di ritorno da una chiamata non urgente, arriva in tempo per salvare la situazione.
Questo evento ha spinto Robert Frank a indagare sull'importanza della fortuna nel raggiungimento del successo, soprattutto in settori competitivi.
Per 20 anni, Frank ha studiato mercati dominati dalla logica del "winner-takes-all". Pensate alla musica, dove solo pochi artisti raggiungono la fama mondiale, o al settore digitale, controllato da giganti come Google e Facebook. In questi contesti, la fortuna sembra essere un fattore decisivo, spesso più del talento o della competenza.
Ma quanto incide davvero la sorte? Secondo Frank, più aumentano i concorrenti, più la fortuna diventa determinante. In una simulazione con 100.000 partecipanti, solo il 6% dei più competenti e talentuosi riesce a emergere.
Qual è l'insegnamento? Non possiamo ignorare il ruolo della fortuna nel nostro cammino verso il successo. Tuttavia, non dobbiamo arrenderci al caso. È essenziale continuare a sviluppare le nostre abilità, a essere tenaci e a cogliere le opportunità.
In conclusione, il successo potrebbe essere una combinazione di talento, impegno e... un pizzico di fortuna!